
La compensazione dell’esposizione è un’operazione tanto facile quanto efficace e, molto spesso, può salvare uno scatto che irrimediabilmente sarebbe diventato una brutta fotograf?ia.
A cosa serve compensare?
La compensazione serve a correggere le impostazioni che l’esposimetro della nostra macchina reputa corrette per quella scena.
E’ bene ricordare che l’esposimetro della nostra reflex è tarato per misurato correttamente il grigio medio e che, la modalità di esposizione scelta, interferisce – e non poco – con questa misurazione.
COMPENSARE significa aggiungere o sottrare luce ai parametri proposti dall’esposimetro ed è (che bello!) un’azione completamente lasciata al nostro personale arbitrio.
Ha senso ricorrere alla compensazione quando scattiamo in una modalità a priorità di diaframma o di tempo, in combinazione con una modalità di misurazione che non prende in considerazione tutta la scena.
Compensare ci torna molto utile in caso di contrasti molto forti o nel caso di neri pieni o di bianchi abbaglianti o scattando controluce.
Il caso tipico è il controluce. Scattando in controluce, l’esposimetro tende a sottoesporre, per cui, compensando in positivo (aggiungendo luce o sovraesponendo volutamente), riusciamo a recuperare parte della scensa che altrimenti verrebbe resa come un’area scura.
Al contrario, scattando ad esempio in piena ombra o dal sole verso l’ombra, la nostra macchina potrebbe cadere in inganno e consigliarci parametri che renderebbero la scena sovraseposta – e scialba. In questa caso è conveniente intervenire e correggere, compensando verso il basso, cioè sottoesponendo.
Teniamo però presente che la compensazione interviene o sul tempo o sul diaframma, per cui potrebbe andare a modificare sensibilmente quello che è il risultato finale. Si tratta di scegliere quale sia il male minore.
ESEMPI di COMPENSAZIONE:
Neve: + 1.5/+2
Controluce (per evitare le silhouette): +1.5/+2.5
Dal sole all’ombra: -1
Soggetto nero/molto scuro: -0.5/-1.5
Soggetto molto chiaro: +0.5/+1.5
Bello l’articolo , ma andrebbe anche detto che , qualora nella scena ci sono soggetti con vestiti bianchi ( situazione tipica una sposa con abito bianco) bisogna stare attenti altrimenti si rischia di bruciarli irrimediabilmente , i tuoi esempi vanno bene , ma occhio all’istogramma !!
Hai perfettamente ragione. Come in ogni cosa, vale sempre il buon senso e un pizzico di esperienza. Se stai fotografando una sposa, difficile che questa occupi tutta la scena, per cui io mi fiderei più di una lettura a matrice, e nel caso volessi compensare, andrei comunque cauto