Il paesaggio è un genere fotografico alla portata di tutti, anche di chi si è avvicinato alla fotografia da poco. È però cruciale imparare da subito a scegliere ed impostare i parametri migliori per ottenere fotografie di qualità.

Le scelte giuste per fotografare un paesaggio
Ecco riassunti in un comodo elenco da consultare i parametri di scatto e le impostazioni principali per ottenere il massimo dalla nostra fotografia di paesaggio.
- Modalità: priorità di diaframma
- Esposizione: tutto il fotogramma
- Modalità di scatto: scatto singolo
- Diaframma: tra f/8 e f/16
- Tempo di posa: determinato dalla macchina fotografica
- ISO: 100
- Bilanciamento del bianco: a seconda delle condizioni atmosferiche del momento
- Messa a fuoco: manuale
Vediamo ora di capire la ragione di queste scelte.
La modalità semi-automatica a priorità di diaframma ci semplifica le cose, facendo sì che, una volta impostato il diaframma, sia la macchina fotografica a scegliere il relativo tempo di posa, sul quale potremo comunque intervenire e correggere con i tasti di compensazione dell’esposizione.
Esponiamo per tutto il fotogramma, in questo modo sarà la macchina a fare i debiti calcoli. Evitiamo come la peste (o il Covid 19!) modalità a lettura spot, che restringono radicalmente l’area di lettura dell’esposizione.
Siccome stiamo scattando un paesaggio, non abbiamo bisogno di ricoerrere ad eventuali scatti a raffica e dunque impostiamo lo scatto singolo.
Tutti gli obiettivi presentano quello che in gergo tecnico si chiama sweet spot, cioè l’apertura di diaframma in corrispondenza della quale lo fotografia risulta più incisa e dettagliata.
Solitamente questo valore coincide tra le aperture f/8 e f/16. Ecco perché vogliamo scattare usando un diaframma all’interno di questa gamma di valori.
Tempo di posa!? Abbiamo detto che scegliendo la priorità di diaframma, non ce ne dobbiamo preoccupare.
Il sensore della nostra fotocamera rende al massimo in corrispondenza del minimo rumore digitale e questo lo si ottiene quando gli ISO sono al minimo. Le macchine fotografiche digitali sono sviluppate per ottenere le migliori prestazioni con gli ISO impostati a 100.
La scelta del bilanciamento del bianco, che, se scattiamo in RAW, potremo successivamente correggere con un software di sviluppo, dipende dalle condizioni atmosferiche e meteorologiche che incontriamo, oltre che dal nostro gusto personale.
Quasi sempre il bilanciamento automatico garantisce dei buoni risultati, possiamo in ogni provare a modificarlo, impostandolo su “nuvolo”, “sole” e “ombra”.
L’impostazione del bilanciamento del bianco diventa più cruciale se scegliessimo di scattare in JPEG. In questo caso, il mio consiglio è quello di cercare di allineare le condizioni esterno con le impostazioni della macchina – es. se il cielo è prevalentemente nuvoloso, impostare “nuvolo”.
La messa a fuoco… rigorosamente manuale, del resto abbiamo tutto il tempo che ci serve per regolarla con precisione.

Consigli sparsi per scattare un paesaggio
- Usare sempre un cavalletto
- Muniamoci di uno scatto remoto
- Disinserire la riduzione del rumore sugli ISO elevati
- Disinserire qualsiasi eventuale correzione delle aberrazioni ottiche
- Disinserire i sistemi di interpolazione della luminisità (Nikon lo chiama D-Lighting)
- Attivare la messa a fuoco a punto singolo
- Nel caso si scattasse con un sistema di Live View, impostare lo zoom al 100% per la messa a fuoco
- Scattare in RAW
- Impostare un profilo colore, se presente, standard o con il contrasto minimo
- Disinserire la riduzione del rumore sulle lunghe esposizioni
- Per i patiti dell’istogramma (non io!), controllare le eventuali sottoeseposizioni
- Nel caso di fotografia notturna, impostare il diaframma più aperto disponibile
- Nel caso la differenza in stop tra cielo e terra sia molto elevata, consideriamo la possibilità di impiegare filtri digradanti colorati
Sui consigli sparsi per chi comincia, mi stupisce molto leggere alla voce istogramma, dove troviamo scritto… per tutti i patiti di istogramma (non io).
Credo che non bisogna essere più o meno patiti di una cosa del genere. L’istogramma è assolutamente necessario e quindi andrebbe sempre verificato perchè è lo strumento che ci dice come abbiamo esposto la fotografia. Quindi è uno strumento che bisogna saper conoscere e soprattutto utilizzare a maggior ragione per chi inizia a scattare. Io guarderei solo quello piuttosto che visualizzare l’immagine scattata sul monitor
Accetto la tua critica, resto della mia idea. Ho fotografato per decine di anni in analogico e con qualche risultato accettabile: non esistevano istogrammi. Credo che l’istogramma sia uno strumento tanto importante quanto sopravvalutato. Chi mi ha insegnato a fotografare e con lui legioni di ottimi fotografi di prima di me ritenevano molto importante capire come si comportasse l’esposimetro della macchina fotografica nelle varie condizioni